La Basilicata è una terra colma di meraviglie, in grado di stupire non soltanto chi non ha mai avuto il privilegio di visitarla, ma anche chi c’è già stato e può riassaporarne il fascino culturale e paesaggistico. La città di Venosa si erge senza dubbio tra i luoghi più densi di tradizione e storia dell’intera regione, in quanto una vera e propria culla millenaria che ospita innumerevoli meraviglie dall’immutata bellezza. Situata nella provincia di Potenza, la città del celebre poeta romano Quinto Orazio Flacco si presta per essere visitata in qualsiasi periodo dell’anno, per via di una posizione geografica che favorisce un clima temperato in tutte le stagioni.
Visitare Venosa può quindi risultare un’ottima scelta sia d’estate che in inverno, ma l’autunno potrebbe rivelarsi la migliore soluzione per tutti coloro che amano il vino e le castagne, oltre che le atmosfere silenziose che ben si sposano con lo stile della città. Una volta scelto il periodo dell’anno è tempo di tuffarsi in un vero e proprio viaggio nella storia, attraverso una lunga serie di tracce lasciate dalle diverse dominazioni che hanno accompagnato la città nel suo percorso fino ai tempi moderni. Ecco quindi cosa vedere a Venosa.
Indice
ToggleChiesa della Santissima Trinità
Uno dei luoghi più maestosi ed affascinanti della città, nonché uno di quelli maggiormente colpiti dall’andamento della storia. La chiesa è situata all’interno di un enorme complesso che può essere suddiviso in tre zone che ospita inoltre, un Battistero ed un’altra chiesa incompiuta. All’interno di queste rovine è possibile apprezzare anche quello che una volta doveva essere uno spazio adibito all’accoglienza dei pellegrini, mentre la chiesa antica si pensa sorga dove un tempo era costruito un tempio dedicato al dio pagano Imene, protettore di matrimoni e sposalizi. Importante infine aggiungere che l’ampliamento del tempio non fu mai portato a termine a causa del crollo del monastero benedettino, che ne interruppe i lavori. Crogiolo di diverse influenze e strutture storiche, il complesso della Santissima Trinità non può che essere una delle tappe fondamentali per una visita a Venosa.
Castello Aragonese
Il Castello di Venosa, conosciuto anche con il nome di Castello Aragonese o Castello Ducale del Balzo, è indubbiamente uno dei simboli della città. Questo affascinante maniero, costruito durante la dinastia aragonese nel XV secolo su ordine di Pirro del Balzo, era originariamente concepito come una fortezza difensiva, ma nel corso dei secoli è stato più volte modificato affinché mutassero le sue funzioni. Nel Seicento divenne poi una residenza signorile, che venne ben presto abbandonata a causa delle scosse sismiche che colpirono frequentemente la zona. Questi disastri naturali ne alterarono la struttura, ma fu poi la famiglia Caracciolo, in tempi successivi, a ricostruirlo ed a renderlo adatto ai tempi. Ancora oggi questo luogo mantiene il fascino e la maestosità che lo contraddistinguevano in antichità, e si conferma uno dei fiori all’occhiello di Venosa.
Casa di Orazio Flacco
Impossibile escludere dalla lista uno degli elementi di spicco dell’architettura di Venosa, ovvero la Casa del poeta Orazio Flacco. Si tratta di una struttura patrizia risalente al 65 a.c, composta da ambienti termali e un attiguo vano rettangolare. Pare che Orazio abbia passato infanzia e adolescenza in questo luogo, prima di viaggiare per il mondo e stabilirsi successivamente a Roma, dove imparò la grammatica e la retorica. L’abitazione ospita diversi elementi stilistici tipicamente romani, e presenta rivestimenti sparsi in mattone.
Parco Archeologico di Venosa
Anche questa è una tappa obbligata se si è interessati a conoscere la storia e la cultura del luogo. Il Parco Archeologico permette infatti di ammirare i resti dell’antica colonia latina di Venusia, la cui fondazione si pensa risalga intorno al 290 a.C. All’interno di questa meravigliosa testimonianza del passato è possibile mettere gli occhi su diversi elementi appartenenti alla cultura romana, come l’impianto termale costruito e ristrutturato nei primi secoli dopo Cristo.
Catacombe ebraiche
Venosa è ricca di grandi sorprese, e le catacombe ebraiche rientrano senza dubbio tra le più interessanti. Poco lontano dal centro della città è situata una cittadella dalle origini ancora ignote, ed è da qui che è possibile visitare questi cunicoli scavati nel tufo, e che conservano loculi parietali e nel suolo. Questa meraviglia archeologica è stata scoperta soltanto a metà dell’Ottocento, ed ancora oggi è possibile ammirare le numerose iscrizioni presenti sulle pareti, alcune di esse in lingua greca, altre in lingua latina ed ebraica.
Non solo visite: cosa fare a Venosa
La città di Orazio non è soltanto luogo di storia e cultura, visto che la sua posizione le consente di dare accesso ad una serie di mete molto interessanti per trekking ed escursioni. Una delle tappe più importanti in questo senso è indubbiamente rappresentata dal Monte Vulture, che offre una serie di percorsi davvero soddisfacenti e variegati. Anche il Lago Frontetusio rientra tra le tappe più interessanti della zona, con un itinerario studiato ad hoc che vede la sua partenza da Palazzo San Gervasio. La zona attorno a Venosa, inoltre, prevede degli itinerari di collegamento con la meravigliosa Melfi, oltre che con importanti agriturismi della zona e luoghi di interesse storico. Le soluzioni messe a disposizione da questa terra sono moltissime e per ogni gusto o esigenza, motivo per il quale occorre considerarla anche se si vuole passare dei momenti all’insegna dell’avventura tra le bellezze offerte dalla natura.
Come arrivare a Venosa?
Arrivare a Venosa potrebbe non risultare semplicissimo, specialmente se la si vuole raggiungere dal nord Italia. La soluzione più comoda, in casi di questo genere, è rappresentata dall’aereo, prendendo in considerazione quattro possibili destinazioni: Bari, Brindisi, Napoli e Foggia. Una volta arrivati è consigliabile il noleggio di un’auto per questioni di comodità, ed orientarsi con il navigatore fino al raggiungimento della destinazione. Ovviamente è possibile affidarsi anche ai mezzi di trasporto pubblici, ma in quel caso non si potrà godere della comodità offerta dall’auto, che ad oggi resta la soluzione più consigliata, vista l’assenza di un aeroporto nella terra lucana. Anche se si vive nel centro e nel sud Italia l’automobile rappresenta la miglior scelta possibile, sia per questioni di efficienza che di comodità.
Cosa mangiare a Venosa
Venosa è una terra ricchissima di tradizioni culinarie antiche e affascinanti come la sua storia, ed è quindi altamente consigliato godere dei suoi prodotti tipici quando si sceglie di visitarla, in modo da viverla appieno e nella maniera più appagante possibile. La città è particolarmente famosa per aver dato vita al celebre Aglianico del Vulture, uno dei vini rossi più famosi ed apprezzati dell’intero Sud Italia. Dal punto di vista gastronomico, invece, è possibile godere della gustosa “cucina povera” tipica delle terre lucane, che vede protagonisti i prodotti della terra. Particolarmente consigliato è il Pan Cotto, una zuppa di pane bollito in saporiti brodi ed arricchito da uova, verdure e in alcuni casi carne suina, un piatto inaspettatamente gustoso e ricco di sapori. Ottimi anche i primi piatti conditi con la tradizionale mollica di pane fritta e impreziositi dall’aglio, così come l’agnello alla contadina, preparato al forno e insaporito con diversi tipi di verdure. Venosa è uno dei fulcri della cultura e la tradizione lucana, e può offrire un ventaglio di piatti che abbraccia le usanze dell’intera regione.
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